Archivi tag: Gremlin

Project ZX (2017, Langford Productions)

Project ZX è un gioco “indie”, programmato da Richard Langford per Windows (http://www.langfordproductions.com/projectzx.html) ed appena pubblicato sulla pagina web dell’autore. La storia è semplice: Sir Clive Sinclair, inventore del computer ZX Spectrum, rimane molto contrariato dal fatto che la maggior parte degli utenti lo utilizzino come un semplice videogioco anziché come uno strumento didattico. Decide così di tornare al suo laboratorio e prendersi la sua rivincita su quei bambini indisciplinati. Al giocatore spetterà il compito di mandare all’aria i suoi malvagi piani. Il gioco non è altro che uno shoot’em up a scorrimento orizzontale, in cui bisognerà affrontare 14 livelli di difficoltà crescente: si parte attraversando un paesaggio fatto di hardware e riviste dell’epoca che attaccheranno incessantemente il giocatore, fino all’incontro con Sir Clive in persona: i guai veri e propri cominceranno però dopo averlo (momentaneamente) sconfitto: l’astronave verrà ripixellata e spedita in un mondo in bassa risoluzione popolato dai personaggi dei videogames che hanno reso lo ZX Spectrum uno dei computer più desiderati dai videogiocatori degli anni ’80.

Project ZX 2017-04-19 15-04-32-19
Ci stiamo lasciando alle spalle un esercito di Spectrum 48K, mentre davanti a noi alcuni Spectrum 128 (“Toastrack”) ci stanno preparando una (tossica) colazione!

La mia curiosità iniziale nei confronti di questo gioco era irrefrenabile: ho sempre desiderato possedere (a fianco al mio Commodore 64) uno Spectrum 48K, se non altro per poter utilizzare i giochi presenti sul lato B delle mie cassette “Special Program”. Per chi non lo sapesse, negli anni ’80 era possibile trovare in edicola numerosissime pubblicazioni che proponevano giochi per ogni modello di computer. Le “Special Program” ospitavano giochi per C64 (sul lato “arancione” della cassetta) e per Spectrum (sul lato “blu”); si trattava di programmi “modificati” sia nell’aspetto che nel titolo, ma per un bambino di 9 anni (qual ero io all’epoca) rappresentavano l’unica possibilità di divertirsi senza spendere una fortuna. Sulle riviste a cui le cassette erano allegate venivano mostrate alcune schermate dei giochi pubblicati, e quelli per Spectrum mi incuriosivano tantissimo (probabilmente se avessi avuto lo Spectrum mi avrebbero incuriosito quelli per Commodore 64). Fui anche tentato più volte di acquistare il fantomatico “emulatore Spectrum” proposto da vari inserzionisti (ma per fortuna il fatto di essere piccolo e non avere una mia “indipendenza economica” me lo impedì: sono sicuro che con quel programma non sarei riuscito neanche a caricare le presentazioni delle cassette). Quando diventai un po’ più grande (nel 1988 – 1989) scoprii le riviste specializzate (Zzap! su tutte), e venni a conoscenza della rivalità tra “spectrumisti” e “commodoristi”: per me era una cosa inconcepibile, perché ero abituato a pensare che i due computer fossero “amici” (del resto, venivano rappresentati mentre si tenevano a braccetto sulla schermata iniziale delle Special Program)! Ciò non fece altro che alimentare ancora di più la mia curiosità nei confronti dello Spectrum. Nei primi anni 2000 scoprii che era possibile emulare praticamente tutti i vecchi computer tramite alcuni appositi programmi per PC: ebbi così modo di provare qualche gioco per lo Spectrum, ma il fatto di non aver mai utilizzato quel computer rendeva frustrante e macchinoso ogni approccio…

special_program
C’è stato un tempo in cui il Commodore 64 e lo Spectrum si tenevano a braccetto (nell’immagine, la schermata di presentazione di una cassetta “Special Program”)…

Ho quindi caricato “Project ZX” con grandi aspettative, che purtroppo in parte sono state deluse.

Il gioco comincia come un normalissimo shoot’em up “indipendente”: la grafica (quando non è digitalizzata) non è fatta proprio benissimo, e lo schema di gioco è semplicissimo; si tratta, in definitiva, di sparare tutto ciò che si muove, evitare qualche proiettile, raccogliere power-up e portare a casa la pelle. La vera sorpresa si ha alla fine del primo livello: l’astronave viene “ripixellata” e adattata ad una risoluzione che ricorda quella dei giochi per lo Spectrum: dal secondo livello in poi si potrà fare una sorta di “viaggio nel tempo” incontrando fondali e personaggi dei giochi che hanno fatto la storia del computer di Sir Clive.

Ogni livello prende il nome da un editore dell’epoca: si parte con la “Ultimate Play the Game” e si prosegue con altri dodici famosissimi nomi, tra i quali “Firebird”, “Go!”, “Ocean”, ecc.

Project ZX 2017-04-19 14-52-00-48
Sabre Wulf lo conosciamo anche noi commodoristi, ma chissà se la nostra versione era all’altezza dell’originale per Spectrum…

Come ho già anticipato, il gioco si presenta come un anonimo shoot’em up a scorrimento orizzontale: l’astronave ha una discreta potenza di fuoco (anche se i nemici sono ben corazzati), e dispone anche di un “beam” alla “R-Type”, utilissimo per abbattere gli avversari più coriacei; proseguendo nel gioco è possibile raccogliere delle “P” grazie alle quali la nostra potenza di fuoco aumenterà progressivamente. Si possono ottenere anche delle vite extra raccogliendo i bonus contrassegnati da una piccola astronave. Ogni volta che si viene colpiti da un nemico si perde una vita e (se ce ne sono altre disponibili, ovviamente!) si viene rispediti al più vicino punto di ripartenza. I livelli sono caratterizzati da sfondi e personaggi tratti dai giochi più famosi delle software house alle quali sono intitolati: nel secondo livello (“Ultimate Play the Game”), ad esempio, attraverseremo lo spazio di “Jet Pac”, la giungla di “Sabre Wulf”, ecc.; mentre in quello dedicato alla Bug Byte incontreremo, fra gli altri, i famosissimi protagonisti di “Manic Miner”. Il gioco provvede a salvare automaticamente i progressi del giocatore ed a costruire una sorta di “videoteca” (consultabile selezionando l’apposita voce dal menù iniziale) con le copertine dei titoli dei giochi che abbiamo affrontato, dando anche la possibilità di ascoltare le musiche di sottofondo dei livelli superati (che sono l’esatta riproduzione delle più belle colonne sonore originali composte all’epoca da autori del calibro di David Whittaker e Tim Follin – solo per citarne un paio – per il chip dello Spectrum 128).

Project ZX 2017-04-19 14-47-05-33
La nostra videoteca si arricchisce ad ogni livello superato.

Ciò che rende interessante questo gioco è però la struttura dei livelli: spesso infatti è necessario conoscere le meccaniche dei giochi originali a cui sono intitolati i settori che si stanno attraversando, per poterne uscire indenni. Ad esempio, non crederete di distruggere il mostro di Arkanoid 2 con il vostro laser: gli farebbe soltanto il solletico! Per non parlare di Sir Humphrey, l’evanescente custode del castello di Shilmore: sarà difficile allontanarlo, se non con l’aiuto dei simpatici Olli and Lissa…

Oltre ai quattordici livelli (alcuni molto lunghi) che ho già menzionato, il gioco contiene anche un livello segreto, che vi porterà ancora più indietro nel tempo, quando bastava una manciata di byte per divertirsi (non dico altro per non fare anticipazioni sgradite!).

Project ZX 2017-04-19 15-14-21-18
Il “simpatico” livello bonus (ho appena bevuto una tazza di camomilla)!

Il livello di difficoltà non è elevatissimo, data anche la possibilità di ricominciare dall’ultimo livello raggiunto; dovrete però fare i conti con i numerosi difetti che rendono questo Project ZX un’esperienza incredibilmente frustrante: innanzi tutto la lentezza di movimento dell’astronave, che vi obbligherà ad imparare a memoria la successione delle orde nemiche per poterle evitare o per riuscire a distruggerle prima che possano attaccarvi. Purtroppo nel gioco sono presenti alcuni passaggi nei quali i nemici spuntano fuori all’improvviso (come la parte finale del livello bonus): in questi casi dovrete soltanto sperare di trovarvi nel punto giusto al momento giusto! Inoltre, a dispetto della discreta capacità di fuoco della vostra astronave, dovrete spesso vedervela con nemici molto resistenti; il problema è che non avrete alcun indizio (nè sonoro nè grafico) sulla loro vulnerabilità, e spesso vi troverete a riempire di piombo personaggi che non morirebbero neanche in seguito ad un attacco nucleare! Vi sono poi alcuni punti molto impegnativi (soprattutto se non avete la famosa “arma” il cui nome, composto di quattro lettere, inizia con la “C” e finisce con la “O”), che richiederanno numerosissime prove prima di essere superati: questi punti sono spesso situati a grande distanza dal punto di ripartenza più vicino, e sarete quindi costretti a ripercorrere metri e metri di fondale prima di poterli affrontare nuovamente! Le collisioni, infine, sono calcolate con grande precisione: basterà che un solo pixel della vostra astronave venga in contatto con un fondale o con un nemico per farvi perdere una vita.

Project ZX 2017-04-19 14-59-16-25
Il gioco è lungo, ma evitate di andare al gabinetto: è letale!

Se riuscirete a vincere, potrete leggere il fumetto contenente il finale della storia, e potrete gustarvi tutti gli “extra” sbloccati. Alla fine è proprio questo il motivo principale che vi spingerà a perseverare: in rete sono disponibili molti shoot’em up a scorrimento orizzontale migliori di questo. Devo però ammettere che questo viaggio attraverso i giochi più rappresentativi realizzati per lo Spectrum mi ha parecchio divertito, e mi ha fatto venire voglia di provare le versioni originali (almeno su emulatore): sicuramente un giorno lo farò… magari quando avrò smaltito la frustrazione derivante dall’aver giocato a Project ZX!