Guacamelee! Super Turbo Championship Edition (2014, DrinkBox Studios)

Avrei beatamente ignorato l’esistenza di “Guacamelee! Super Turbo Championship Edition” se non mi fosse stato “regalato” con l’iscrizione alla mailing list “Humble Bundle” qualche mese fa: ad una prima occhiata mi era sembrato un giochino semplice anche se ben programmato, con un’ambientazione originale ma niente di più; mi ero comunque promesso di esaminarlo più a fondo non appena avessi avuto un po’ di tempo libero. Non immaginavo, però, che alla fine avrei perso circa 47 ore per portare a termine le due modalità di gioco e sbloccare tutti e 30 gli “achievements” di Steam, scoprendo in questo Guacamelee! STCE un piccolo gioiello!

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L’avventura sta per cominciare!

Juan è un giovane coltivatore di Agave di Pueblucho, in Messico; le sue giornate scorrono una uguale all’altra, almeno finché, alla vigilia della Festa dei Morti, giunge dall’oltretomba il malvagio Carlos Calaca (governatore del mondo dei morti), con l’intenzione di rapire la graziosa figlia del Presidente, della quale Juan è da sempre innamorato, per sacrificarla nel suo Tempio; il suo obiettivo finale è di gettare nel caos il mondo dei vivi, mescolandolo con quello dei morti. Il ragazzo tenta disperatamente di impedirglielo, ma invano: il nemico riesce a fuggire con la ragazza, mentre Juan perde la vita per le ferite riportate in combattimento, e si ritrova a vagare nel mondo dei morti. Giunto nei pressi del monumento principale di Pueblucho, la statua del Luchador (lottatore messicano), vi incontra una “luchadora” chiamata Tostada, sedicente “Custode della Maschera”, un magico artefatto che sembra essersi inspiegabilmente attivato alla presenza del ragazzo: a detta della lottatrice, la maschera ha il potere di riportare Juan nel mondo dei vivi, trasformandolo nel “Luchador”, l’eroe leggendario predestinato a riportare l’ordine sia nel mondo dei vivi che in quello dei morti.

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Carlos Calaca sta per portare via la figlia del Presidente…

Il giocatore è chiamato ad impersonare Juan, nella sua missione contro le forze demoniache di Calaca. Guacamelee! STCE è, in estrema sintesi, un “metroidvania“, ovvero un gioco d’azione non lineare, in cui il personaggio apprende vari poteri nel corso della sua missione, grazie ai quali avrà accesso ad aree precedentemente inaccessibili e a tecniche di combattimento avanzate con cui sconfiggere gli avversari più insidiosi.

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Una statua Choozo, direttamente da Metroid!

L’ambientazione è molto originale: sia le musiche, che i fondali ed i personaggi, sono ispirati al folklore messicano, contribuendo a calare il giocatore in un contesto a dir poco inusuale per un videogioco d’azione; non bisogna però lasciarsi ingannare dalla simpatia dei protagonisti e dalla loro stilizzazione: Guacamelee! STCE offre una sfida di altissimo livello, che taglia fuori i cosiddetti “casual gamer” e mette in seria difficoltà anche i giocatori più esperti. Il sistema di controllo prevede l’utilizzo (oltre che dei comandi direzionali) di ben otto tasti, alcuni dei quali si attivano man mano che il giocatore acquisisce i poteri corrispondenti (vedi sezione SPOILER). L’introduzione di nuovi poteri avviene comunque in maniera molto graduale, dando la possibilità al giocatore di ambientarsi e di “sperimentare” in sicurezza le nuove capacità del proprio personaggio.

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Ecco un’altra citazione…

Sebbene il protagonista di Guacamelee! STCE sia un lottatore, il gioco non è incentrato unicamente sul combattimento (che in ogni caso costituisce la parte preponderante dell’azione): alcune “stanze”, infatti, sono costituite (anche) da ostacoli vari, come rovi, punte, pozze di lava e “porte dimensionali”, che permettono di spostarsi tra il mondo dei vivi e quello dei morti: a seconda della “dimensione” in cui ci si trova, alcuni luoghi cambieranno aspetto, permettendo al giocatore di trovare ponti, piattaforme, nemici od ostacoli assenti nella dimensione opposta. Gli enigmi da risolvere passando da una dimensione all’altra sono molto ingegnosi e, pur non rappresentando un grosso ostacolo, offrono un piacevole diversivo tra un combattimento e l’altro.

In ogni momento (tranne in alcuni casi particolari) è possibile consultare una mappa della zona in cui ci si trova; la mappa è “navigabile” con i tasti direzionali, e c’è anche un’utilissima funzione di “zoom”. E’ possibile anche visualizzare una mappa “globale”, in cui viene raffigurato tutto il “mondo” di gioco scoperto. La schermata della mappa contiene altre utili informazioni:

  • La quantità di monete disponibili (sia “normali” che d’argento);
  • Il nome del luogo in cui ci si trova;
  • Il tempo di gioco;
  • La percentuale di completamento della mappa corrente;
  • La quantità di frammenti della Maschera da Luchador raccolti (vedi sezione SPOILER);
  • La quantità di frammenti dei vari amuleti raccolti;
  • L’obiettivo da raggiungere.
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La mappa di gioco fornisce numerose informazioni.

Nel gioco ci sono tre tipi di amuleti, associati ai tre indicatori raffigurati in alto a sinistra dello schermo di gioco; una volta raccolti tre pezzi di un amuleto, si ottiene l’incremento:

  • della “salute” (amuleto a forma di cuore);
  • della resistenza (amuleto a forma di teschio);
  • dell’energia “intenso” (amuleto a forma di idolo).

La resistenza rappresenta la possibilità di effettuare colpi speciali: ogni colpo riduce di una tacca l’indicatore. La resistenza si rigenera col tempo.

L’energia “Intenso” è un potere speciale (da apprendere nel corso del gioco) di durata limitata, che permette di mettere a segno colpi più potenti e di muoversi più velocemente. L’energia “Intenso” si ricarica combattendo.

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Un amuleto completo.

Passando davanti agli altari viola è possibile salvare la partita e acquistare potenziamenti e costumi (a patto di avere denaro o monete d’argento a sufficienza); questi ultimi, in particolare, non hanno soltanto la funzione di modificare l’aspetto del nostro personaggio, ma gli conferiscono specifiche abilità e penalizzazioni. Ad esempio, il costume da scheletro fornisce resistenza illimitata, ma impedisce di guadagnare energia dalle sfere rosse che vengono rilasciate dai nemici sconfitti (o dai barili rotti).

Nel gioco sono presenti anche altri personaggi (i cosiddetti “NPC”), con cui è possibile interagire (anche se in maniera molto limitata); alcuni di essi assegneranno al’eroe delle missioni secondarie, portando a termine le quali è possibile ottenere, come ricompensa, denaro o altri bonus.

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Una delle missioni secondarie consiste nell’aiutare questa signora a preparare una enchilada…

Al gioco, attivabile tramite la piattaforma Steam, sono collegati ben 30 “achievements”, e sbloccarli tutti è abbastanza impegnativo, anche in termini di tempo: rispetto al Guacamelee originale, infatti, questa Super Turbo Championship Edition contiene ben tre nuove aree (“Pico de Gallo” – con tanto di mostro finale; “Canal de Las Flores” ed “El Infierno”), oltre ai costumi e alla modalità “Intenso”, il che la rende appetibile anche a chi possiede già la versione base. Sbloccare tutti gli “achievements” non è necessario per poter arrivare alla fine del gioco, ma aggiunge tantissimo al divertimento… ed alla frustrazione.

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“El Trio de La Muerte”, il mostro finale di “Pico de Gallo”.

Infatti, se proprio vogliamo trovare un difetto a questo gioco, è proprio questo: il rivelarsi spesso molto frustrante. Non soltanto i combattimenti, ma anche alcune sequenze “platform” richiedono molta concentrazione, ottimi riflessi e soprattutto una grande precisione nell’eseguire colpi e nell’attivare poteri. Ci si trova quindi a ripetere fino alla nausea le stesse sezioni, mandando magari all’aria un buon tentativo per via di un’imprecisione nell’esecuzione di un comando. Fortunatamente la presenza di numerosi punti di ripartenza fa in modo che non si debbano ripetere sezioni già superate.

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Un pollo contro quattro scheletri.

Se non ci si lascia scoraggiare dalla complessità dei comandi e dal livello di difficoltà di alcune parti del gioco, Guacamelee! STCE può offrire decine di ore di divertimento; non ho avuto modo di provare la modalità multigiocatore (che permette la partecipazione di ben quattro giocatori alleati, sullo stesso PC), che ritengo comunque trascurabile. Il pregio di Guacamelee! STCE è quello di prendere schemi di gioco già collaudati per mescolarli e calarli in un’ambientazione originale, condendoli con una trama non proprio originalissima (la premessa mi ha ricordato molto Venetica…) ma scritta in modo da motivare ed avvincere il giocatore. Ho apprezzato in modo particolare le sezioni più orientate al ragionamento, mentre considero una vera e propria tortura alcune sezioni di piattaforme (vedi SPOILER); mi sono divertito tantissimo anche con i combattimenti, sebbene alcuni mi abbiano fatto sudare le proverbiali sette camicie. In definitiva, si tratta di un gioco progettato in maniera encomiabile, che non fa mistero di ispirarsi ai capolavori del passato, e che per questo piacerà in particolar modo a chi è cresciuto a pane e videogames. Un consiglio: non lasciatevelo scappare!

SPOILER!

SPOILER!

SPOILER!

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La mappa completa del mondo di gioco.

I POTERI: Durante il gioco è possibile imbattersi in alcune particolari statue Choozo: distruggendole, comparirà il maestro Uay Chivo, che (dopo avervi rimproverato a dover per aver distrutto il prezioso manufatto) vi insegnerà un nuovo potere. I poteri sono di vari tipi: si va da quelli legati al combattimento, che permettono anche di accedere alle zone bloccate da massi di vario colore (da distruggere con il colpo del colore corrispondente), a quelli legati al movimento, come il doppio salto o la possibilità di  aggrapparsi alle pareti, di scalarle o di utilizzarle come “rampe di lancio” per effettuare voli orizzontali. Altri poteri (come la trasformazione in gallo, le “bombe pollo” e la possibilità di passare in ogni momento dal mondo dei morti a quello dei vivi e viceversa) si ottengono superando delle prove o sconfiggendo determinati avversari:

  • Verrete trasformati in pollo da X’Tabay (l’aiutante di Calaca) ad un certo punto del gioco; per poter tornare umani (e apprendere il potere di trasformarvi in pollo a piacimento) dovrete incontrare un pollo parlante (lascio a voi scoprire chi si nasconde dietro quelle sembianze!);
  • La “Bomba Pollo” si ottiene entrando nella porta d’argento dell’Inferno (la porta si apre dopo che avrete guadagnato la medaglia d’argento (o d’oro) in almeno dieci stanze dell’Inferno);
  • Il potere di passare dal mondo dei vivi al mondo dei morti e viceversa vi verrà conferito da X’Tabay dopo che l’avrete sconfitta;
  • Dopo aver raccolto i sei pezzi della maschera avrete la possibilità di far “volare” il pollo premendo ripetutamente il tasto di salto.

E’ possibile anche apprendere delle “combo” (sequenze di colpi), nell’apposita palestra.

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Il combattimento contro X’Tabay sta per cominciare!

I FRAMMENTI DELLA MASCHERA DA LUCHADOR: Sparsi per il gioco ci sono sei frammenti della Maschera da Luchador (un settimo frammento, che serve soltanto per attivarla, si trova dopo aver sconfitto Calaca). Sono rappresentati da sfere luminose sospese su appositi altari, situati in luoghi nascosti o difficilmente accessibili; trovarli tutti richiede il superamento di prove di abilità caratterizzate da un livello di difficoltà a dir poco estremo. E’ possibile giungere al cospetto di Calaca e sconfiggerlo senza possedere alcun frammento, ma soltanto con la maschera al completo l’avventura si concluderà in modo positivo…

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La maschera completa.

LE SEZIONI DI PIATTAFORME che più ho odiato sono quelle della cima dell’Albero di Tule e quella della Sierra Morena con le piattaforme che appaiono e scompaiono, passaggi obbligati per raccogliere i pezzi della Maschera del Luchador. E vogliamo parlare della stanza dell’Inferno in cui bisogna macellare il pollo?

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Una delle sezioni più difficili e frustranti del gioco!