Lego Batman (2008, Warner Bros Interactive Entertainment)

Non sono mai stato un grande ammiratore di Batman: ricordo soltanto la serie televisiva degli anni ’60 con Adam West e la versione cinematografica di Tim Burton del 1989, oltre al bellissimo gioco della Ocean dello stesso anno (nelle versioni C64 e PC)… ma tutto il resto me lo sono perso. Non potevo però lasciarmi sfuggire l’offerta di Epic Games dello scorso settembre: due “trilogie” videoludiche dedicate all’uomo pipistrello da scaricare e giocare gratuitamente. La mia curiosità è caduta immediatamente sul primo “Lego Batman”, che mi sembrava un titolo più allegro e spensierato rispetto a quelli cupi e adulti della serie “Arkham”. Il gioco è rappresentato interamente in tre dimensioni, con inquadratura “intelligente” (ovvero che viene impostata dal programma a seconda della posizione del giocatore nell’area di gioco); si tratta, in sintesi, di un gioco d’azione con enigmi ed elementi d’avventura. Appena iniziata una nuova partita, dopo un breve filmato vi troverete ai comandi di  Batman (e Robin, nel caso in cui stiate giocando con un amico); se giocate da soli potrete comunque passare a comandare Robin con la semplice pressione del tasto apposito, e dovrete farlo più volte durante ciascun livello: i due protagonisti, infatti, hanno poteri differenti, attivabili facendo loro indossare le apposite tute che si trovano in vari punti “strategici”. La sostanza del gioco consiste nel distruggere tutto ciò che vi si para davanti e utilizzare i pezzi per costruire oggetti utili. Devo qui specificare che le costruzioni non sono “libere”: premendo l’apposito tasto (e tenendolo premuto, per evitare l’effetto “mal di mare”) il vostro personaggio assemblerà automaticamente (e infallibilmente) il nuovo oggetto – a patto che abbiate già a disposizione tutti i pezzi.

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Lo schermo di selezione dei livelli.

Ad ostacolarvi nella vostra missione ci saranno i soliti cattivi: si parte dagli innumerevoli “scagnozzi” per arrivare – solitamente alla fine del livello – ad affrontare i nemici storici di Batman: Joker, Pinguino, Poison Ivy, Harley Quinn, ecc.; ci saranno anche altri ostacoli, come pozze velenose, buche profonde, e tutto ciò che di pericoloso si può trovare a Gotham City. Potrete difendervi sia a calci e pugni che con il Batarang, una sorta di Boomerang personalizzato che può essere scagliato anche a grandi distanze. Ogni volta che verrete colpiti perderete un “cuore”, e quando li avrete persi tutti il vostro personaggio finirà in mille pezzi, facendovi perdere anche un certo numero di monete. Non esiste un “Game Over”, ma se volete sbloccare il livello “segreto” dovrete necessariamente raccogliere un certo numero di monete in ogni livello (il limite da raggiungere è rappresentato in alto al centro dello schermo), nella modalità “Storia”. Giocando in questa modalità non sarà possibile esplorare interamente i livelli: per accedere ad alcune aree, infatti, avrete bisogno delle abilità di altri personaggi, che verranno sbloccati man mano che procederete nel gioco e che dovrete poi “acquistare”, per poterli utilizzare nella modalità “Gioco Libero” (che si attiva soltanto quando avrete superato il livello: sarà poi il computer ad affiancare altri personaggi a quello che avete scelto). Esplorare interamente i livelli è indispensabile per poter raccogliere i dieci contenitori cilindrici e il mattoncino rosso contenuti in ciascuno di essi: mentre i contenitori vi aiuteranno a costruire dei minikit che faranno bella mostra di sé nell’apposito “museo”, i mattoncini rossi vi permetteranno di sbloccare interessanti “Extra” (da acquistare), che vi renderanno il gioco un po’ più facile (o semplicemente più simpatico ed originale… provare per credere). Inoltre, in ogni livello (tranne che in quelli “shoot’em up” di cui parlo più avanti) c’è un ostaggio da liberare. Tutti gli elementi “sbloccati” devono essere prima “acquistati” accedendo all’apposito terminale (tra gli “acquistabili” ci sono anche dei messaggi di testo – o “dati”-, che contengono dettagli interessanti sull’universo di Batman). Tramite il terminale è possibile anche visualizzare nuovamente i filmati di intermezzo, man mano che vengono mostrati nel gioco.

TRENTA LIVELLI

Ci sono ben trenta livelli, suddivisi in sei episodi da cinque ciascuno: tre episodi riguarderanno le avventure di Batman e Robin (o dei “buoni”, in generale), e altri tre riguarderanno le avventure dei cattivi (i cosiddetti “villain”… mi chiedo ancora come mai non abbiano tradotto questo “false friend”!). Per poter “sbloccare” gli episodi dei cattivi dovrete prima superare il relativo episodio dei “buoni”. Cinque dei trenta livelli si svolgono a bordo di veicoli speciali, in vere e proprie fasi “shoot’em up” che rappresentano un’interessante variazione nello schema di gioco – che alla lunga può rivelarsi un po’ ripetitivo.

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Batman e Robin in azione!

UN PUNTO DI VISTA DIVERSO

Come già anticipato, potrete (e dovrete, se volete completare il gioco al 100%) combattere anche a fianco dei “cattivi”: attivando la telecamera di sorveglianza presente nella Bat Caverna vi sposterete automaticamente nel Manicomio di Arkham, trovandovi ai comandi dell’Uomo di Argilla; a questo punto vi basterà accedere al “garage” per poter accedere agli episodi che avete sbloccato. I livelli dei cattivi sono ben più lineari di quelli degli eroi, perché non ci sono costumi da trovare: dovrete farvi strada con i poteri già a disposizione dei due personaggi predefiniti. Questa limitazione è molto utile per poter imparare a sfruttare al massimo le abilità dei vari personaggi, perché saranno indispensabili per poter completare l’avventura al 100% nella modalità “Gioco Libero”: ad esempio, Joker può attivare alcuni macchinari elettrici; Catwoman e Poison Ivy possono “sedurre” alcuni personaggi non giocanti ed ottenere alcuni vantaggi; l’enigmista e lo spaventapasseri hanno il potere del controllo mentale (utilizzabile solo su determinati personaggi, di cui il giocatore può poi assumere il controllo entro un raggio d’azione limitato), e così via. Alcuni cattivi, inoltre, anziché utilizzare i pugni sono dotati di ben più prosaiche armi da fuoco.

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Il Manicomio di Arkham in tutto il suo caotico splendore…

L’EROE SIETE VOI

Nel Manicomio di Arkham (oltre al museo dei Minikit e alla stanza segreta) c’è anche un laboratorio in cui potrete sbizzarrirvi nella “creazione” di ben due personaggi, che potrete utilizzare nella modalità “Gioco Libero”.

Lego Batman è completamente tradotto in italiano, anche se la qualità della traduzione lascia un po’ a desiderare, per via di alcuni errori di ortografia nei testi che anticipano ogni livello; come ho già anticipato, mi ha lasciato molto perplesso la mancata traduzione del termine “Villain”, motivata probabilmente dal fatto che nel “gergo videoludico” (e quindi anche nelle riviste “specializzate”) è molto in voga. Nel gioco non ci sono dialoghi, ma la comprensibilità delle numerose sequenze animate non ne risente minimamente. Il sonoro è costituito da effetti “da cartone animato” e dalle musiche originali del film di Tim Burton, composte da Danny Elfman.

Il gioco ha un’impostazione “da console”: è consentito salvare soltanto alla fine di ogni livello, oppure dopo aver “sbloccato” nuovi elementi. Se consideriamo che alcuni livelli necessitano anche più di un’ora per essere completati (almeno al primo “giro”) è ovvio che si tratta di un gioco che richiede tempo e dedizione.

GRAFICA E SONORO

Trattandosi di un personaggio ombroso che si muove in una città oscura e decadente, ci si aspetterebbe una grafica dai toni spenti e opachi: invece, sebbene Gotham sia rappresentata in maniera molto fedele al fumetto e al film, il mondo Lego è pieno di mattoncini coloratissimi e personaggi incredibilmente espressivi nei loro movimenti: l’assenza di dialoghi o sottotitoli (sostituiti tuttavia da brevi introduzioni scritte all’inizio di ogni livello) non compromette affatto la comprensibilità della storia, che comunque non è nient’altro che un pretesto per farci giocare con tutti i personaggi della serie. Il comparto audio consiste in alcuni brani della colonna sonora del film di Tim Burton del 1989 (composta da Danny Elfman) e da alcuni effetti sonori da cartone animato che accompagnano l’azione in maniera molto efficace.

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Finalmente si spara!

NESSUNO E’ PERFETTO

Durante le mie quasi sessanta ore di gioco mi è capitato di riscontrare qualche bug: il più fastidioso è una sorta di “glitch” grafico, che si verifica soprattutto nei livelli “shoot’em up”: a volte la corda dei ganci appare in modo non corretto, e tutte le scritte spariscono misteriosamente (perfino quelle dei menù!); l’errore non si può “correggere”, ma se si torna al menù viene ripristinata la visualizzazione corretta. Il problema è che tornare al menù iniziale è un’impresa, dato che le scritte della schermata di selezione sono invisibili…

A volte capita che alcuni pezzi rimangano incastrati nel fondale, divenendo praticamente impossibili da “risucchiare” con l’apposito costume.

Ci sono poi delle caratteristiche del gioco che lo rendono poco “maneggevole”: prima fra tutte la telecamera, il cui movimento è programmato; questo rende molto difficile l’esecuzione di alcuni salti, soprattutto se si utilizza la tastiera del PC per giocare. La visualizzazione in tre dimensione rende inoltre particolarmente complicato capire a quale altezza e profondità sono collocati alcuni elementi (come le monete). Per finire, alcuni enigmi sono poco immediati, e non viene fornito alcun indizio su come venirne a capo (a volte nemmeno i radar – attivabili nel menù degli “extra” dopo aver raccolto ed acquistato il relativo potenziamento – si rivelano utili allo scopo).

Si tratta di difetti trascurabili, che non compromettono drasticamente l’esperienza di gioco: Lego Batman è un piccolo gioiello, che piacerà sicuramente a tutti, anche se i fan del supereroe potrebbero storcere il naso di fronte a questa sua rappresentazione, ben più umoristica rispetto al fumetto originale; si tratta di un titolo molto giocabile, ricco di trovate originali e divertenti e caratterizzato da una progettazione sopraffina (tra gli autori ci sono nomi storici del videogioco, come Paul Hughes e David Whittaker): pur essendo destinato principalmente ad un pubblico di giovanissimi non è affatto un gioco banale: completarlo al 100% richiede una certa dedizione, e un po’ di abilità, sia per via dei numerosi comandi da imparare e padroneggiare che per la presenza di alcuni enigmi particolarmente “oscuri”.

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